Si chiama Seffigyn e sfrutta la forza rigeneratrice delle cellule staminali mesenchimali, estratte dal proprio grasso, per curare l’atrofia vaginale. «Anche i genitali invecchiano: le mucose diventano sottili e pallide, e le grandi labbra perdono elasticità e turgore», spiega Marina Mantovani, ginecologa al Poliambulatorio Chirurgico di Modena. «Con Seffigyn riportiamo indietro le lancette dell’orologio. La procedura ambulatoriale prevede, previa anestesia locale, il prelievo di una piccola quantità di grasso dall’addome, dalle cosce o dai fianchi. Viene aspirato con una microcannula a una profondità non superiore ai 15 mm perché è qui che il grasso ha una maggiore concentrazione di cellule staminali e di fattori di crescita. L’adipe viene fatto decantare con soluzione fisiologica, lavato e fluidificato. Quindi è pronto per essere impiantato a livello vaginale con un ago sottile».